domenica 28 agosto 2011

Old Boy, seek and destroy

Ieri sera mi sono riguardato questa fantastica pellicola di Chan-Wook Park, e mi è piaciuto come la prima volta. Ho invitato a casa Pimpirinò, ho aperto la custodia e ho infilato il dvd nel lettore (c'ho messo un sacco di tempo per trovarlo in un negozio, tra l'altro).
E devo dire che Old Boy non perde mai il proprio fascino, nemmeno col passare degli anni.
Eppure questo film sudcoreano non è molto conosciuto. Non so perchè, ma tra tutte le persone che conosco quaggiù, in pochi hanno avuto l'opportunità di vederlo.
Faccio una precisazione: non piacerà a tutti, anzi. Ma quei due o tre che riusciranno ad apprezzarlo ne faranno una colonna portante del proprio sapere cinematografico.

Old Boy tratta lo sdoganato tema della vendetta, ma lo fa in un modo tutto suo. E' una lenta immersione negli abissi più oscuri della mente, è l'agonia di uomo che cerca la pace ma trova solo distruzione.
E' la storia di un uomo che non ha nulla da perdere e che si fa strada a suon di pugni e colpi di martello, per poi scoprire che qualcosa da perdere ce l'aveva.
L'atmosfera è particolare, densa e permeata di domande. L'ho riguardato decine di volte e non mi stanca mai.
Buona la regia, buona la colonna sonora, buono il cast e la sceneggiatura.

Consiglio la visione di questo film a tutti coloro che riescono ad apprezzare qualcosa di alternativo e fuori dagli schemi.

Armonia digitale

Inciampando su StumbleUpon , mi sono imbattutto in un sito molto curioso.
Si chiama Wheelof e mostra delle grafiche animate applicate a realizzazioni musicali. In pratica, accedendo a questo sito dallo stile quasi essenziale, è possibile cliccare su varie "Music Boxes", le quali contengono particolari algoritmi che regolano il movimento di spirali formate da dei pallini colorati di varie dimensioni. Questi ruotano all'interno di un cerchio non visibile, e ogni volta che un pallino "tocca" il raggio, a seconda della sua posizione, dà origine a una nota.
Come se sul raggio vi fosse la scala musicale di un pianoforte.
Lo so, sembra complicato, ma in realtà non lo è. Si fa prima andando a dare un'occhiata (e "un'ascoltata").
L'autore delle animazioni si chiama Jim Bumgardner, e già sbirciando i suoi siti krazydad e coverpop si può intuire che sia un appassionato di puzzles e sudoku. Quindi sta storia delle spirali musicali non sorprende più di tanto.
Trovo però che le "Music Boxes" di Whitney (così si chiama lo "scopritore" degli algoritmi armonici) abbiano un che di ipnotico e affascinante. Saranno tutte le evoluzioni di quei pallini maledetti. Sarà che dopo un po' mandano a male.
Utile magari per farsi l'auto-ipnosi senza fumare l'erba pipa dei folletti.

Per chi si fosse intrippato, ecco degli approfondimenti su John Whitney, pioniere dell'animazione musicale digitale.